Fax@Lax: Lettera a Babbo Natale

venerdì 17 dicembre 2010

Lettera a Babbo Natale

Voglio pubblicare quest’anno, per augurarvi in modo diverso un buon Natale, una lettera che mio nipote scrisse a Babbo Natale quando aveva 7 anni. Rileggendola mi è venuto da ridere e, non nascondo, mi ha commosso un po’.

Auguro a tutti i lettori di questo Blog un sereno Natale e un felice anno nuovo.

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A tutti gli angeli che ho incontrato e perso…
che hanno amorevolmente sconfitto ogni mia paura.
Che non ci sono perché io ci sia.
Con tutto il rispetto che posso…
vi prometto l’amore per sempre!
A tutti gli altri un solido paracadute.
R. Z.

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Nessuno può possedere nessuno.
niente può cambiare niente se non vuoi.
Chi crede di poterti piegare, assoggettare
o ridurti al vile silenzio, s’illude.
Ci sono un paio d’ali nuove
e un paracadute di scorta
nascosti dentro di noi, e quando…
Il male è troppo forte
e l’aria si fa talmente irrespirabile,
è quello il momento di saltare.
Allora solo allora puoi veramente dirti libero…
“quando non sei più nessuno”.
R. Z.

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Vorrei essere...
Vorrei essere
uno sprovveduto consenziente
un passo indietro sui tempi che corrono
spettatore solitario
a passo d’uomo nel nuovo millennio
lo scemo del villaggio globale
illuso e felice
ingenuo
fiducioso
conciliante
altruista
inoffensivo
generoso
senza grandi ambizioni
solo qualche piccola soddisfazione
ogni tanto
ma non sempre
insomma
un ottimista
mite e bonario
buono si
un buon uomo qualunque
una di quelle persone
che non sanno di niente
la tappezzeria del tinello nazionale
una bella carta da parati senza pretese
verde speranza
che non impegna
anonima ma molto resistente
che dura una vita
e non stanca.
Ecco
vorrei essere insignificante
trasparente
e libero
finalmente.
(tratto dal libro di Dario Vergassola: “lunga vita ai pelandroni”)

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...Eppure la natura ci insegna, sia sui monti che a valle,
che si può nascer bruchi per dinventar farfalle.
Ecco noi siamo quella razza che l’è tra le più strane,
che bruchi siamo nati e bruchi si rimane.
Quella razza siamo noi,
è inutile far finta,
ci ha trombato la miseria e siamo rimasti in cinta.
ROBERTO BENIGNI (tratto dal film: berlinguer ti voglio bene)-

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È facile capire come nel mondo esista sempre qualcuno che attende sempre qualcun altro, che ci si trovi in un deserto o in una grande città. E quando questi due esseri s'incontrano e i loro sguardi s'incrociano tutto il passato e tutto il futuro non hanno più alcuna importanza. Esistono solo quel momento e quella straordinaria certezza che tutte le cose, sotto il sole, sono state scritte dalla stessa mano, la mano che risveglia l'Amore e che ha creato un'anima gemella per chiunque lavori, si riposi e cerchi i proprio tesori sotto il sole, perché se tutto ciò non esistesse non avrebbero più alcun senso i sogni dell'umanità.
Paulo Choelo