Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

martedì 30 novembre 2010

Né qui né altrove, una notte a Bari

E ancora una volta un messaggio culturale tra le pagine di questo Blog. Voglio parlare dell’unico libro che ho letto tutto d’un fiato dal titolo molto famigliare: “né qui né altrove, una notte a Bari” di Gianrico Carofiglio (Editori Laterza, 170 pagine, 10 €) .
Un libro che prende vita tra le strade di Bari, raccontando la storia di tre amici che si ritrovano dopo vent’anni e passano una serata nel capoluogo pugliese.
Per dirla così com’è scritto alla fine del libro:
“Rivedersi dopo oltre vent’anni con amici che non hai più cercato. Di giorno basterebbero pochi minuti per un saluto di circostanza, ma di notte è un’altra cosa. Di notte Bari può catturare e trasformarsi in un irreale cinema della memoria. Dove presente e passato, ricordi e invenzione si confondono, e l’età da cui le illusioni fuggono può ancora sfiorare il tempo in cui tutto era possibile.”
Per chi consce questa città con l’età dell’autore diventa un tuffo nella memoria, per chi invece ha la mia età (ormai a ridosso degli “enta”) rivede i posti e pensa a come erano all’epoca e per i nuovi un motivo in più per scoprire posti di un tempo, che a Bari hanno fatto storia.
Per chi non conosce la città, invece, è un modo per sapere cosa si perde e un invito a visitarla quanto prima.

(clicca qui) Apri la pagina che ti anticipa il libro con video, interventi dell’autore e, eventualmente, comprarlo.

domenica 21 novembre 2010

Si riparte il 13 marzo del 2011

Si riparte il 13 marzo del 2011 a Manama con il GP del Bahrain. Questo e solo questo deve pensare ora la Ferrari dopo che “abbiamo sbagliato un rigore dove non c’era il portiere” come ha detto Luaca Cordero di Montezemolo.
Adesso bisogna riportare la macchina ai livelli di quel lontano 1999 quando la Ferrari vinse, dopo tantissimi anni, il titolo costruttori per poi replicare nei cinque anni successivi insieme ai titoli mondiali del super pilota Schumacher.
Non ha demeritato quest’anno, calcolando il dominio assoluto Red Bull (15 pole e 9 vittorie su 19 gare), ma poteva sicuramente fare di meglio visto che dal Gran Premio d’Italia è rinata approfittando delle piste favorevoli e delle disavventure Red Bull.
La Ferrari ha sbagliato nella strategia, dove una volta dominava. Ha fatto una gara su Webber quando invece doveva fare la sua gara e cercare di portare Alonso nei primi quattro. Ha lasciato andare Vettel e non ha calcolato che la Safety Car faceva entrare ai box Petrov e Rosberg, che nulla avevano da perdere e che hanno fatto la loro gara. E, quasi, non ha calcolato che questa è una pista scenograficamente stupenda, ma dove non si sorpassa. Con il risultato che Alonso è arrivato settimo e Webber è arrivato ottavo, facendo dominare, senza problemi, il ventitreenne Vettel che, con il titolo mondiale, è il pilota più giovane (23 anni 4 mesi e 11 giorni) ad aver vinto un mondiale di Formula Uno.
Si è chiuso così il mondiale Piloti: Vettel 256 punti, Alonso 252, Webber 242, Hamilton 240 e, a seguire, Button, Massa, Rosberg, Kubica, Schumacher e Barrichello (citando solo i primi dieci). Mentre il mondiale costruttori è stato vinto dalla Red Bull con 498 punti, segue la McLaren-Mercedes con 454 punti e la Ferrari con 396 punti (citando solo i primi tre).
Ha sbagliato la Ferrari, ma deve ripartire l’anno prossimo con le migliori intenzioni e con la grinta giusta, così come ha dimostrato da quel 12 settembre nel meraviglioso scenario dell’autodromo di Monza ad oggi. E il team di Maranello è capace di fare queste cose.
Le stupidaggini tutte politiche della Lega Nord contro la “strategia demenziale” della Ferrari e “Montezemolo deve dimettersi” non trovano un mio personale commento nel Post se non per dovere di cronaca.
FORZA FERRARI

mercoledì 10 novembre 2010

Arrivederci signora Emma

Vedevo la partita del mio Bari stasera quando una chiamata da parte di mia madre arriva all’improvviso. Mi comunica una triste notizia: “la signora Emma è morta!”.
La signora Emma era una bellissima persona che abitava al secondo piano della prima palazzina del mio stabile. Non ho tantissimi ricordi di lei, ma fino all’ultima volta che sono andato a Bari lei era sempre li, al secondo piano fuori al balcone che, ogni qual volta che entravo nel palazzo, mi salutavo e mi chiedeva come stavo. Anche se ero passato cinque minuti prima. Con la delicatezza, la dolcezza, la calma e la serenità che solo le donne ottantenni riescono ad avere.
Si è spenta oggi dopo un malore. E mi dispiace tantissimo.
Nella mia preghiera prima di addormentarmi, oggi, ci starà anche lei.
E sono sicuro che dalla prossima volta che andrò a Bari, sicuramente alzerò ancora una volta, come sempre, i miei occhi verso quel secondo piano, con la speranza di incrociare ancora una volta il suo sguardo e sentirmi dire ancora una volta come stai.
Quello sguardo e quella frese ora non ci saranno più e mi mancheranno. Può non essere nulla, ma sono pur sempre stati attimi, frammenti, momenti di un mio vivere quotidiano che mi rallegravano la giornata e mi strappavano un sorriso.
Non la dimenticherò signora Emma…
E come era mio solito dire “arrivederci signora, mi stia bene”
Arrivederci signora Emma.

lunedì 1 novembre 2010

Il Sigaro Toscano

“In questa terra di lacrime, ci restano due piaceri: amare una bella donna e fumare un sigaro Toscano”, così parlava lo scrittore torinese Carlo Levi. Non sono un appassionato del sigaro Toscano, ma la storia di questo sigaro e dei suoi personaggi, oggi, ha suscitato in me un inspiegabile interesse e dopo alcune ricerche ecco che prende forma questo Post.
Premessa, quello che sto scrivendo non nuoce gravemente alla salute come c’è scritto sulle confezioni del sigaro Toscano.
Proprio da qui volevo partire prima di addentrarmi nella storia del leggendario sigaro italiano, volevo trovare una risposta a quella che è la domanda più frequente dei fumatori di sigaro e non: “fa male alla salute?”.
Un tempo si diceva di no, il sigaro era un piacere di sapori mischiati con altri sapori che deliziavano il palato, non attaccava i polmoni perché non respirata come una sigaretta e con una sola controindicazione: l’ingiallimento dei denti (soluzione: dentifricio sbiancante). Ora invece sembra che i fumatori di sigaro andrebbero incontro a patologie polmonari legate al fumo quasi al pari di tutti gli altri fumatori della tradizionale sigaretta. A scoprirlo sono stati dei ricercatori della Columbia University dopo aver esaminato 3.500 fumatori di sigari e pipa nei quali venivano riscontrate tracce di nicotina a livello delle urine e danni polmonari, situazione simile ai danni provocati dal fumo di sigaretta. Ma credo che ai fumatori di sigari Toscano questo non importerà, appassionati degustatori del sigaro Garibaldi, Classico, ExtraVecchio, Antico e a tutti quelli convinti che il sigaro promuova la buona compagnia, riducendo lo stress e migliorando la qualità della vita.
Il sigaro Toscano nasce casualmente nel 1815 a Firenze. Pare che il personale della manifattura di Lucca non coprì le foglie di tabacco che dovevano essere date in pegno al granduca di toscana e un forte acquazzone bagnò tutta la piantagione. Il proprietario della manifattura decise di fare asciugare le foglie bagnate e creare dei sigarini che per pochi soldi furono venduti alcuni giorni dopo. Quella decisione fece si che il tabacco subisse una doppia fermentazione, quella che ha reso unico il Sigaro Toscano.
Il sigaro andò subito a ruba ed ebbe uno straordinario successo, più di quello che si aspettava. Divenne subito il sigaro degli artisti, intellettuali, patrioti ed in particolare, visto il periodo storico dell’Italia, divenne il simbolo patriottico di una nazione occupata dall’Austria anch’essa produttrice di sigari.
La produzione di sigari passò da Firenze a Lucca dove tutt’oggi viene prodotta in un ex-convento all’interno della città. Dal 1815 i Monopoli di Stato hanno prodotto il famoso sigaro fino al 2004, data in cui la British American Tabacco Italia ha acquistato dall’Ente Tabacchi Italiani (ente creato per la privatizzazione) tutte le attività di produzione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti da fumo prima sotto la gestione dei Monopoli. Nel 2006 il sigaro Toscano torna nelle mani italiane grazie all’azienda Manifatture Sigaro Toscano guidata dal Gruppo Industriale Meccaferri dell’omonima famiglia bolognese. Con la famiglia Meccaferri sono presenti come azionisti Piero Gnudi e Luca Cordero di Montezemolo entrambi appassionati del sigaro Toscano.
Tra le curiosità più belle legate a questo sigaro c’è quella del film “spaghetti western” quando Sergio Leone per ottenere dal giovane Clint un'espressione da "duro" gli fece crescere un po' di barba, ma vide che non era sufficiente. Quando il regista si accorse che il "duro" non sopportava la puzza del suo toscanello decise di fargliene fumare uno ed ecco nascere l'espressione perfetta, quella che è entrata nella storia cinema western. Quindi in realtà Clint Eastwood era proprio schifato dall'odore così pungente di quel sigaro. Però, quando è venuto di recente al Festival del Cinema di Venezia, ha confessato che ora lo fuma volentieri.
Lo scrittore, regista e sceneggiatore torinese, Mario Soldati, diceva del sigaro Toscano: “ciascun Toscano ha la sua assoluta individualità, nè più nè meno di qualsiasi altra creatura della natura. Più o meno panciuti, più o meno sottili, più o meno curvi, più o meno storti. Di conseguenza, il fumatore di Toscano prova, ogni volta che fuma, sempre una sensazione lievemente o anche, a volte, intensamente diversa”.
Ognuno con la sua storia e ognuno con la sua passione, personaggi famosi o perfetti sconosciuti fumano ogni giorno il sigaro Toscano, fregandosene di quello che dicono i ricercatori della Columbia University e delle persone che non sopportano la gente che fuma il Toscano. Un momento di relax accompagnato da un buon bicchiere di vino con un Selected, un Originale, un Modigliani, un Riserva o un qualsiasi altro modello di Toscano. Magari vicino al camino, pensando versi intramontabili.

P.S. e chissà se dopo tutta questa cultura di sigaro Toscano… un giorno… non inizio… ;-)