Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

lunedì 18 febbraio 2013

Ma Dio dov'è?

Appena qualche giorno fa in una delle tante chiacchiere tra amici mi è stato detto: “ma Dio dov’è quando mio padre è morto dopo una lunga malattia?”, “ma Dio dov’è quando ti toglie una persona amata?” e “ma Dio dov’è quando nel mondo succedono cose brutte?” …e tanto altro ancora di una lunga serie di domande che chi perde la fede non riesce ancora a dargli una risposta. E, onestamente, nemmeno io, che credo che un qualcosa c’è, so dare una risposta concreta e vera. Ma un’idea ce l’ho. 
Piccola premessa. Credo che nella vita si nasce e si muore. Quando accade, in entrambi i casi, è tutto scritto nel libro del destino. 
Ci si ammala di qualche grave malattia, succede. Eventi dettati dalla casualità si intrecciano con le nostre vite, succede. La natura fa il suo mestiere e tante volte non è così buona con noi, succede. Il nostro corpo reagisce in modi strani e blocca tutti i nostri sistemi meccanici, succede. 
Insomma, succede tutto questo e tanto altro ancora. Fa tutto parte del nostro cammino. 
Non sono un gran cattolico, di quelli che ogni domenica vanno in chiesa anche se, non nego, la sera nei miei momenti più intimi, protetto dalle lenzuola e prima di entrare tra le braccia di morfeo, la mia preghierina per chiedere salute e felicità a tutte le persone che voglio bene, la faccio. 
E forse è per questo se a tutte quelle persone io rispondo sempre dicendo: “è vero, la vita ci riempie di persone belle, di persone che riempiono i nostri cuori, di persone che ci crescono amorevolmente e che noi con altrettanto amore ricambiamo pian piano che cresciamo, genitori, fratelli, nipoti e amici. Ognuno di loro, aimè, è mortale. In quanto tale, in un modo o in un altro, arriverà alla fine dei suoi giorni. 
Si finisce di pregare, iniziamo a non credere più in Dio, si perdono tutte le speranze in un qualcosa a cui abbiamo creduto e tutto quello che di spirituale c’è in noi, si perde. Senza mai pensare che in quel preciso istante Dio ci ha dato il dono più grande che possa darci: la consapevolezza di aver trascorso un piccolo istante o un lungo periodo con una grande persona. Non colpevolizzarlo per quello che ci ha tolto, ma ringraziarlo per quello che ci ha dato. Anche se togliendocelo ci è stato fatto del gran male. Ed è forse quello il momento che pregare Dio deve darci la voglia di continuare ad andare avanti e la forza di finire quello che per noi aveva fatto il nostro genitore, fratello, amico o chi abbiamo voluto bene e che purtroppo è venuto a mancare”. 
Ecco, ringraziare sempre Dio per quello che ci ha dato, per quello che abbiamo avuto e per quello che ci darà. Forse solo così possiamo trovare una ragione a tutto quello che succede. 
O meglio… a me piace pensarla così. 

Forse non ho tolto i dubbi a nessuno, ma ho scritto come la penso. 
Per questo che mi dedico questo storia di un anonimo brasiliano e che dedico a chi come me ha creduto, crede e sempre crederà in Dio. 

- Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore 
e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. 
E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: 
le mie e quelle del Signore. 
Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, 
erano i giorni più difficili e tristi della mia vita. 
Allora ho detto: "Signore, io ho scelto di vivere con te 
e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me, al mio fianco. 
Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?" 
E Lui mi ha risposto: 
"Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai: 
i giorni nei quali c'è soltanto un'orma sulla sabbia sono proprio quelli 
in cui ti ho portato in braccio..." -