Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

lunedì 2 maggio 2011

Il paradosso del nostro tempo

Oggi giravo per la rete e ho trovato una cosa scritta da un certo George Carlin e ho deciso di pubblicarla sul mio Blog.

Il paradosso del nostro tempo nella storia
e che abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.
Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo.
Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi, più medicine, ma meno benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo
ad attraversare il pianerottolo per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori.
Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima.
Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi.
Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni,
per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri,
ricchi profitti e povere relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta,
della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi sovrappeso,
e delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti, al calmarti, all'ucciderti.
È un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera,
e in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, o di cancellarle.
Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora,
perchè non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso
in soggezione, perchè quella piccola persona presto crescerà, e lascerà il tuo fianco.
Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco,
perchè è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore, e non costa nulla.
Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo.
Un bacio e un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell'anima.
Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti, un giorno quella persona non sarà più lì.
Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione,
e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
E RICORDA SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci li tolgono.

GEORGE CARLIN

domenica 1 maggio 2011

La notte, il cielo, le stelle.

Ormai è diventata un’abitudine: a sera inoltrata mi affaccio dal balcone e penso, mentre profumi strani arrivano al mio naso, il mio palato continua a sentire il sapore intenso dell’alcool e la televisione vocifera in sottofondo.
Alzo gli occhi al cielo e vedo le stelle, sapendo che sono le stesse da una parte all’altra del mondo, le fisso più intensamente con la consapevolezza che c’è tanta gente che le guarda, ma ancor più consapevole che ad alzare gli occhi verso il cielo c’è la mia amica, la mia famiglia e tutte quelle persone a cui voglio bene. Le fisso talmente tanto e con una tale intensità che quasi ci parlo, convinto che c’è chi mi sente, mi ascolta: ascolta le mie parole e vede il mio sguardo.
Ancora un sorso, ancora un po’ di profumi arrivano al mio naso e la televisione vocifera sempre di più con parole ancora più inutili
Alle volte le mie parole vengono gridate con una tale forza che bucano il cielo e danno scacco alle stelle, cercano di arrivare alle orecchie di qualcuno a cui credo tantissimo. Non so se posso chiamarle preghiere, ma mi piace pensare che quando lo faccio li, in alto, c’è qualcuno che mi ascolta. Magari se entro in una chiesa vengo ascoltato meglio, ma in questo modo sembra di poterci parlare direttamente come con un amico, un confidente, una persona che non si conosce, ma si sa di potergli raccontare tutto. So che funziona pregare in questo modo perché, sono sicuro, qualcuno lassù deve pur stare a sentire le mie parole… anche un delegato, uno che ne fa le veci. Insomma, qualcuno che non faccia andare le mie parole, le mie speranze e i miei sogni dispersi in un mondo che non conosco.
Ancora un altro sorso, ancora odori strani su per il mio naso e la televisione che vocifera, quando a un certo punto sento una musica e la voce del cantante…

"Quante volte ho guardato al cielo
ma il mio destino è cieco e non lo sa
e non c'è pietà per chi non prega e si convincerà
che non è solo una macchia scura
il cielo
quante volte avrei preso il volo
ma le ali le ha bruciate già
la mia vanità e la presenza di chi è andato già
rubandomi la libertà
il cielo
quanti amori conquistano il cielo
perle d'oro nell'immensità
qualcuna cadrà
qualcuna invece il tempo vincerà
finché avrà abbastanza stelle il cielo
quanta violenza sotto questo cielo
un altro figlio nasce e non lo vuoi
Amalo!
Gli spermatozoi l'unica forza
tutto ciò che hai
ma dimmi... ma che uomo sei...
Se non riprendi un barattolo di vernice insieme a me
e ricominciamo a dipingere questo mondo grigio
questo mondo così stanco,
dell'amore che vuoi,
dell'amicizia che rincorri da sempre.
Dipingiamolo di noi,
ci direbbero folli,
ci direbbero matti,
a noi che basta un sorriso, una stretta di mano
e a me che basta semplicemente dirvi... Vi amo!" (R.Z.)