“Però si sa che dal 1945, dopo
il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al
voto. E' nata così la famosa democrazia rappresentativa, che dopo alcune
geniali modifiche, fa si che tu deleghi un partito, che sceglie una coalizione,
che sceglie un candidato, che tu non sai chi è, e che tu deleghi a
rappresentarti per cinque anni. E che se lo incontri, ti dice giustamente:
"Lei non sa chi sono io".” Giorgio Gaber
Ci sono alcuni articoli della
nostra Costituzione che meritano di essere ricordati in questo momento storico.
Articolo 1 - “…La sovranità
appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione.”
Articolo 48 - “Sono elettori
tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto
è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La
legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei
cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è
istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale
sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo
criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se
non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei
casi di indegnità morale indicati dalla legge”.
Articolo 56 - “La Camera dei
deputati è eletta a suffragio universale e diretto…”.
Articolo 58 - “I senatori sono
eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il
venticinquesimo anno di età…”.
Questi articoli ci ricordano come
noi cittadini della Repubblica Italiana abbiamo il “dovere civico” di recarci
nelle urne per decidere, deliberatamente, da chi farci rappresentare in Camera
e Senato. Da dove ne uscirà il Presidente del Consiglio che nominerà un governo
formato da ministri e traghetterà questa Nazione per cinque anni. O più o meno
bene, o più o meno onestamente, o più o meno furbescamente. Funziona così, in
poche e semplici mosse, non c’è niente da fare: voto, elezione Presidente,
formazione governo e cercare di durare il più possibile.
Adesso, dopo che qualcuno ha
inventato “l’economia creativa” per falsare i bilanci come meglio crede, in
Italia i nostri politici sono stati capaci di meglio: hanno inventato la
“democrazia creativa” per falsare/saltare le elezioni. Funziona in questo modo,
adesso vi spiego, alla faccia della nostra costituzione. Si prende un governo
votato democraticamente dagli italiani, dalla maggioranza degli italiani quindi
nessuno si deve offendere se è salito quello che non piace. Poi si fa cadere.
Si prende un professore e si fa senatore a vita per poi poterlo proporre come
presidente del consiglio anche se non votato democraticamente, ma, si dice,
bisogna farlo di tecnici questo governo perché deve far risalire l’Italia dalla
crisi. Chi meglio di loro? Dopo si fa ritornare gli italiani alle urne, ma
inutilmente. Il centro sinistra ha ottenuto un numero non sufficiente e,
quindi, non riesce a trovare la maggioranza giusta per prendere in mano il
governo. Ne segue un periodo di stallo con una Nazione senza presidente e
ministri. È vero che non ha precedenti questa votazione, ma si decide di
riformare un governo misto formato da esponenti di centro destra e centro sinistra.
Mettendo tutti d’accordo e a tutti va bene. Per terminare, adesso anziché
finirla con governi tecnici e governi transitori e finalmente riportare un
governo legittimo e scelto dalla maggioranza degli italiani con votazioni
democratiche che, ricordo, è un diritto e dovere del cittadino, si decide di
far succedere al presidente e ai ministri creati a doc un altro presidente e
ministri senza andare al voto. Come se fosse una monarchia che fa succedere gli
eredi. Ma, costituzionalmente parlando, non è così. Questa è la “democrazia
creativa”.
Credo che se il presidente del
consiglio in carica, non scelto dai cittadini, lascia la poltrona si deve
ritornare al voto e far decidere agli italiani da chi farsi governare. Non far
decidere a loro chi mettere su quella poltrona. Noi paghiamo le tasse quindi
gli passiamo lo stipendio, per cui dobbiamo almeno essere noi a decidere chi
votare. Non è Nazione democratica quella Nazione che non fa votare i propri
cittadini. È un insulto agli italiani che sono già stati umiliati per le
vicende internazionali e rovinati da persone che non ha scelto, ma ha subito.
Quindi, concludo, per non
continuare a insultare l’intelligenza degli italiani, per non far continuare a
quella gente a farsi i fatti propri come meglio credono alle spalle dei
cittadini e per legittimare un governo democraticamente eletto, bisogna
assolutamente ritornare alle urne. Ricordando che solo un governo eletto
democraticamente è un governo che rappresenta gli italiani. Nel bene o nel
male.
p.s. a memoria non ho mai fatto un Post politico, ma adesso mi sento preso in giro come credo tutti i cittadini italiani. È ora di far valere il nostro sacrosanto diritto di decidere “chi ci deve prendere in giro” per almeno altri cinque anni.
p.s. a memoria non ho mai fatto un Post politico, ma adesso mi sento preso in giro come credo tutti i cittadini italiani. È ora di far valere il nostro sacrosanto diritto di decidere “chi ci deve prendere in giro” per almeno altri cinque anni.