Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

sabato 30 maggio 2009

Ricordi

Questo bel bambino sono io, da piccolo.
Ho voluto pubblicare questa foto per fare vedere a tutti, soprattutto a chi non credeva, che in passato avevo un qualcosa che il tempo mi ha portato via.
Insomma......
IO QUANDO ERO PICCOLO AVEVO I CAPELLI... CHE AVEVO I CAPELLI....
Erano tanti, forti e belli....
....sigh!!! :-(

"Ho incominciato a capire che stavo diventando calvo quando la mattina, in bagno, ci mettevo sempre più tempo per lavarmi la faccia"

mercoledì 13 maggio 2009

...oggi ho fatto le analisi

Oggi sono andato a fare le analisi. Mi hanno tirato il sangue. Però è successa una cosa al quanto strana. Ma partiamo dalle prime ore del mattino.
Correvano le ore 05:00 quando la mia sveglia incomincia delicatamente a suonare, un suono che parte lentamente e pian piano rimbomba per la stanza, un suono che secondo me è fatto apposta per svegliarsi e iniziare la giornata. Poi con le stesse modalità, sempre la stessa sveglia, riparte per altre cinque volte fino a che non arrivano le ore 05:45. Metto il primo piede a terra e, subito dopo, anche l'altro prendendomi alcuni minuti per capire che mi sono svegliato. Barba, doccia e preparazione in lenta successione, fino ad uscire di casa per le ore 06:30. Quindi già in ritardo, perchè alle sei e mezza dovevo stare lì, esco di casa e vado.
Cammino e cammino con la mia quasi macchina e arrivo a una manciata di metri da dove mi devono tirato il sangue. In quel momento mi ricordo che la provetta con la mia urina all'interno è rimasta nel bagno di casa. Torno in dietro, prendo la provetta e finalmente, con notevole ritardo, mi presento alla corte del dottore che, con una sorprendente e inspiegabile agilità (conoscendo il personaggio) mi tira il sangue.
Un solo problema: ma perchè quando mi hanno tirato il sangue l'hanno fatto con il decanter anziché con la classica boccettina? ...mha!!!
Comunque vi terrò aggiornati sui risultati delle analisi che se tutto va bene escono fra un mese. Questa è stata l'avventura di stamattina che mi piaceva raccontare nel Blog.

venerdì 8 maggio 2009

San Nicola di Bari

Oggi per Bari e i baresi è una giornata di festa, perchè oggi si festeggia San Nicola. Il Patrono della Città. Il calendario dice che San Nicola è il sei di dicembre ma i baresi preferiscono festeggiare l'otto maggio, il giorno che il Santo arrivò a Bari.
Ecco un po' di storia del nostro Santo, quello che i baresi amano tanto: San Nicola.

Noto anche come San Nicola di Myra, San Nicola Magno e San Niccolò, è famoso anche al di fuori del mondo cristiano perché la sua figura ha dato origine al mito di Santa Claus (o Klaus), conosciuto in Italia come Babbo Natale.
San Nicola nacque probabilmente a Pàtara di Licia, tra il 260 ed il 280, da Epifanio e Giovanna che erano cristiani e benestanti. Cresciuto in un ambiente di fede cristiana, perse prematuramente i genitori a causa della peste. Divenne così erede di un ricco patrimonio che impiegò per aiutare i bisognosi. Si narra che Nicola, venuto a conoscenza di un ricco uomo decaduto che voleva avviare le sue tre figlie alla prostituzione perché non poteva farle maritare decorosamente, abbia preso una buona quantità di denaro, lo abbia avvolto in un panno e, di notte, l'abbia gettato nella casa dell'uomo in tre notti consecutive, in modo che le tre figlie avessero la dote per il matrimonio.
Un'altra leggenda non fa riferimento alle figlie del ricco decaduto, ma narra che Nicola, già vescovo resuscitò tre bambini che un macellaio malvagio aveva ucciso e messo sotto sale per venderne la carne. Anche per questo episodio San Nicola è venerato come protettore dei bambini.
In seguito lasciò la sua città natale e si trasferì a Myra dove venne ordinato sacerdote. Alla morte del vescovo metropolita di Myra, venne acclamato dal popolo come nuovo vescovo. Imprigionato ed esiliato nel 305 durante le persecuzioni anti-cristiane emanate da Diocleziano, fu poi liberato da Costantino nel 313 e riprese l'attività apostolica. Non è certo se sia stato uno dei 318 partecipanti al Concilio di Nicea del 325, durante il quale avrebbe condannato duramente l'eresia dell'aresianesimo, difendendo la fede cattolica, ma la leggenda ci tramanda che in un momento d'impeto prese a schiaffi Ario. Gli scritti di Sant'Andrea di Creta e di San Giovanni Damesciano ci confermano la sua fede ben radicata nei principi dell'ortodossia cattolica.
Nicola si occupò anche del bene dei suoi concittadini di Myra: ottenne dei rifornimenti durante una grave carestia e ottenne la riduzione delle imposte dall'Imperatore.
Morì a Myra il 6 dicembre, presumibilmente dell'anno 343, forse nel monastero di Sion. Come si tramanda da secoli è descritto compiere miracoli in vita e in morte; tale tradizione si consolidò ulteriormente nel tempo, anche per il gran numero di eventi prodigiosi a lui imputati e che si diffusero ampiamente in Oriente, a Roma e nell'Italia meridionale. Le sue spoglie furono conservate con grande devozione di popolo, nella cattedrale di Myra fino al 1087. Grande è la venerazione a lui tributata dai cristiani ortodossi.
Quando Myra cadde in mano musulmana, Bari (al tempo dominio bizantino) e Venezia, che erano dirette rivali nei traffici marittimi con l'Oriente, entrarono in competizione per il trafugamento in Occidente delle reliquie del santo. Una spedizione barese di 62 marinai, tra i quali i sacerdoti Lupo e Grimoldo, partita con tre navi di proprietà degli armatori Dottula, raggiunse Myra e si impadronì delle spoglie di Nicola che giunsero a Bari il 9 maggio 1087.
Secondo la leggenda, le reliquie furono depositate là dove i buoi che trainavano il carico dalla barca si fermarono. Si trattava in realtà della chiesa dei benedettini (oggi chiesa di San Michele Arcangelo) sotto la custodia dell'abate Elia, che in seguito sarebbe diventato vescovo di Bari. L'abate promosse l'edificazione di una nuova chiesa dedicata al santo, che fu consacrata due anni dopo da Papa Urbano II in occasione della definitiva collocazione delle reliquie sotto l'altare della cripta. Da allora San Nicola divenne patrono di Bari e le date del 6 dicembre (giorno della morte del santo) e 9 maggio (giorno dell'arrivo delle reliquie) furono dichiarate festive per la città.

Il suo emblema è il bastone pastorale (sibolo del vescovato) e tre sacchetti di monete (o anche tre palle d'oro) queste in relazione alla leggenda della dote concessa alle tre fanciulle. Tradizionalmente viene quindi rappresentato vestito da vescovo con mitra e pastorale. L'attuale rappresentazione in abito rosso bordato di bianco origina dal poema “A Visit from St. Nicholas” del 1821 di Clement C. Moore, che lo descrisse come un signore allegro e paffutello, contribuendo alla diffusione della figura mitica, folkloristica, di Babbo Natale.
Nella Chiesa ortodossa San Nicola è spesso la terza icona insieme a Cristo e a Maria col bambino nell'incontrarsi delle chiese.
San Nicola è uno dei Santi più popolari del cristianesimo protagonista di molte leggende riguardanti miracoli a favore di poveri e defraudati.
Il culto si diffuse dapprima in Asia Minore (nel VI secolo ben 25 chiese a Costantinopoli erano a lui dedicate), con pellegrinaggi alla sua tomba, posta fuori dell’abitato di Myra. Numerosi scritti in greco ed in latino ne fecero progressivamente diffondere la venerazione verso il mondo bizantino-slavo e in Occidente, a partire da Roma e dal Meridione d'Italia, allora soggetto a Bisanzio. Secondo la tradizione, Nicola aiutò tre ragazze che non potevano sposarsi per mancanza di dote, gettando sacchetti di denaro dalla finestra nella loro stanza, per tre notti. Per questo è venerato dalle ragazze e dalle donne nubili.
Il Santo oggi è patrono di marinai, pescatori, farmacisti, profumieri, bottai, bambini, ragazze da marito, scolari, avvocati nonché delle vittime di errori giudiziari. È patrono inoltre dei mercanti e commercianti e per questo la sua effigie figura nello stemma della Camera di Commercio di Bari.
A Bari il culto è molto sentito, e l'8 maggio si festeggia il Santo con una prolungata festa che ripercorre l'evento della traslazione delle sue ossa nella città, trascinando una caravella sul lungomare.
Il culto di san Nicola fu portato a New York dai coloni olandesi (è infatti il protettore della città di Amsterdam), sotto il nome di 'Sinterklaas'.
A Molfetta e Terlizzi (Bari) c'è una tradizione che ricorre ogni anno il 6 dicembre: si dice che durante la notte, San Nicola porti doni e dolciumi a tutti i bambini, che quindi ricevono il tutto la mattina del 6 dicembre. Nella stessa data viene festeggiato a Salemi (Trapani). A Ganzirri (Messina) il Santo viene festeggiato la seconda domenica d'Agosto. La festa è caratterizzata da una spettacolare processione notturna di barche.
Dal XVII viene considerato benefattore dei bambini: da allora esiste in molti paesi europei l'uso di mettere la sera del 5 dicembre gli stivali fuori dalla porta di casa in modo che il santo possa riempirli di noci, mandarini e biscotti. A Trieste i bambini scrivono una letterina a S. Nicola o S. Nicolò che lasciano sul tavolo della cucina e la mattina dopo trovano la tavola con mandarini, biscotti, mandorlato e, ovviamente, anche i doni; però per i bambini bricconcelli si mette anche un pezzettino di carbone, che adesso è fatto di zucchero. Questa tradizione è sentita anche in Italia a Belluno, Trieste, Bari, Monfalcone, Gualdo Tadino e in tutta l'Alto Adige. In alcuni paesi dell'Europa orientale, la tradizione vuole che porti una verga ai bambini non meritevoli, con cui i genitori possono poi punirli. A Lattarico (CS) la festa di San Nicola viene celebrata il 6 dicembre con la processione per le vie del paese.
A Trieste si cantava la canzoncina:
San Nicolò de Bari
la festa dei scolari
se i scolari no fa festa
ghe taieremo la testa.


Ecco San Nicola di Bari. Mi sembrava giusto dedicare un Post al Santo protettore della città di Bari, ma altrettanto giusto mi sembra chiudere con una canzone di Gianni Ciardo che parla del Santo.


...Sanda Nicol iè d'argint
(San Nicola è d'argento)
và p' mar e ammen ù vind
(va per mare e porta il vento)
e ca iè Sanda Nicola
(ed è San Nicola)
Sanda Nicola iè tutt d'òr
(San Nicola è tutto d'oro)
allegr pellegrin Sanda Nicola avà v'nì
(allegri pellegrini San Nicola deve venire)
allegr màrnar Sanda Nicola và p' màr.
(allegri marinai San Nicola va per mare)

giovedì 7 maggio 2009

L'isola che non c'è

C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l'Amore. Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento. Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?“ - "Non posso, c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te". L'Amore allora decise di chiedere all'Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello, "Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?" - "Non ti posso aiutare, Amore..." rispose l'Orgoglio, "qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca". Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto "Tristezza ti prego, lasciami venire con te".Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando. All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me“. Era un vecchio che aveva parlato. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò. L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: "Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?“ "E’ stato il Tempo" rispose il Sapere "Il Tempo?" si interrogò l'Amore, "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?". Il Sapere pieno di saggezza rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita".