Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

domenica 13 settembre 2009

Oriana Fallaci

"Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre".

Oggi voglio raccontare la storia di Oriana Fallaci: scrittrice e giornalista, nata il 29 giugno del 1929 e morta il 15 settembre 2006 a Firenze. Ho pensato di raccontare qualcosa su di lei in questi giorni, proprio quando l'America ricorda le sue duemila e passa vittime del World Trade Center di New York.
La penna che ha fatto incazzare il mondo intero con quelle verità uscite a ridosso dell'undici settembre e che mai nessuno aveva mai osato raccontare, colpendo, con un fendente preciso, nel cuore di tutti i colpevoli, i grandi predicatori del male e i paesi ciechi e incapaci di agire.

La tenacia e la forza mentale di Oriana Fallaci spiccò già quando, nel periodo della Resistenza, svolgeva compiti di vedetta e poi, quando Firenze fu occupata dai nazisti, di staffetta (era incaricata di trasportare munizioni da una parte all'altra del fiume Arno quando era in secca). Per quest'ultimo, a soli quattordici anni, ricevette un riconoscimento d'onore dall'Esercito Italiano.
Dopo il liceo classico la Fallaci si iscrisse alla facoltà di medicina che lasciò subito dopo per dedicarsi al giornalismo su consiglio di zio Bruno Fallaci, grande giornalista e direttore di settimanali. Incomincia con il “Mattino dell'Italia centrale”, per poi passare a “Epoca” e finire, nel 1957, col scrivere di mondanità, modernità e cronaca nera per “l'Europeo”, portandola per la prima volta a New York dove scrive il suo primo libro: “i sette peccati di Hollywood”.
Da quel momento in poi un susseguirsi di grandissimi successi editoriali e articoli per la stampa sempre molto seguiti per le sue pungenti interviste e le sue corrispondenze dal Vietnam.
Nomi illustri spiccano tra le sue interviste come: Golda Meir, Henrry Kissinger, Indira Ghandi, Yasser Arafat, Giulio Andreotti, Pietro Nenni,Giorgio Amendola e tanti altri ancora.
Tra i suoi successi editoriali c'è “se il sole muore” che racconta della prima impresa dell'uomo sulla luna, “niente e così sia” dove scrive tutte le atrocità e le menzogne, ma anche l'eroismo e l'umanità che vede nella guerra del Vietnam e “lettera a un bambino mai nato”, libro diverso da tutti gli altri perchè non giornalistico. Quest'ultimo vendette quattro milioni di copie. È la volta di “Insciallah” che scrive tra le truppe italiane a Beirut nella missione ONU in Libano del 1983.
Dopo “Insciallah” la scrittrice si chiude nella suo villino a New York dove inizia a lavorare su un libro che dovrà interrompere 11 settembre 2001 per incominciare a scrivere quei libri che diventeranno un successo planetario: “la rabbia e l'orgoglio”, “la forza della ragione” e “Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci”. In quel periodo scopre di avere un cancro ai polmoni che lei chiamerà “L'Alieno”.
Decise di ritornare a Firenze quando sentì che l'Alieno stava per portarla via. La morte della Fallaci arriva nel 2006 all'età di 77 anni, ora è sepolta nel Cimitero Evangelico degli Allori di Firenze.
Che dire di questa scrittrice più di quanto non sia già stato detto, di lei abbiamo apprezzato il suo modo di scrivere e la sua inarrestabile voglia di dire sempre e solo la verità. Anche se mai nessuno ha dato giustizia a questo suo modo di raccontare le cose perchè abbiamo avuto paura di dire: “hai ragione”.
Signora Fallaci lei sarà la prima persona, dopo il giro dei miei parenti, che vorrò incontrare lassù.

1 commento:

Anonimo ha detto...

interessantissimo complimenti maria e alessandro