Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

martedì 23 giugno 2009

Sihanuk e i suoi ministri

Norodom Sihanuk (Re, Primo Ministro, Capo di Stato e poi di nuovo Re) nel giugno del 1973 concesse un’intervista ad Oriana Fallaci che fu pubblicata nel suo libro “intervista con la storia”. Alla seconda domanda Sihanuk risponde in questo modo:
- …ero un capo di stato un po’ singolare e non proprio socialista. Mi piacevano le automobili da corsa, mi abbandonavo alla gioia di vivere, dirigevo un’orchestra jazz… I re e i presidenti, di solito, non dirigono le orchestre jazz. Suonavo il sassofono e il clarinetto, componevo canzoni e andavo in provincia a cantarle col mio popolo… Peggio: le facevo cantare ai rappresentanti del corpo diplomatico ma in fondo che c’era di male? A noi cambogiani la musica piace e perché un capo di stato deve ricevere gli ambasciatori in austero, organizzando balli noiosi e cacce al fagiano? Del resto non li facevo mica cantare e basta. Li facevo anche lavorare. Si, si. Loro e i miei ministri. Si, si. Li caricavo sui camion e li portavo in campagna ad aiutare i contadini. A cogliere il riso, a costruire granai o piccole dighe, a vangare. Oh, era una bellezza vederli con la zappa in mano. Io ci godevo un mondo. Perché, in Asia, appena un fesso ha un diploma o sa reggere la penna in mano, si crede un intellettuale e giudica indecoroso piegarsi al lavoro fisico. Sa, la cosiddetta élite. La quale, naturalmente, mi definiva pazzo, megalomane, infetto definiva la mia singolarità scandalosa e non sospettava nemmeno che fosse un metodo intelligente per avvicinarsi alle masse, capirle. …-
Caro Re, venga qualche anno a governare l’Italia almeno anche i nostri ministri, viceministri, sottosegretari, parlamentari, senatori e onorevoli vari, avranno la loro bella zappa in mano. Perché anche in Italia appena un fesso ha il titolo di studio più alto o riesce a tenere una penna in mano, crede di essere più intelligente e furbo di chi non ha il suo titolo di studio o non riesce a tenere una penna in mano. Sono sempre lì in quel gradino che si trova a centinaia di chilometri sopra di noi. Eterni peccatori di quel senso di superiorità che credono di possedere, sempre più ciccioni di portafoglio, creatori di “diritti” che per la loro “carica” (alle volte a vita) e le loro “responsabilità” pensano siano giusti, inconsapevoli (ma lo sanno benissimo) del fatto che sono nostri dipendenti in quanto stipendiati da noi, messi lì da noi.
Io, amici del Blog, non voglio fare una polemica sulla nostra classe politica, ma voglio farvi riflettere (sicuramente l’avete già fatto in passato) su come certi privilegi, anche giusti se usati con i criteri stabiliti, senza tanto spreco e senza mancare di rispetto ai cittadini, ci indispettiscono. Tanto da creare uno stacco sociale tra noi e loro. Come l’utilizzo della macchina blu per ogni spostamento, l’aereo di stato, quando hanno garantito il cinema, il teatro, i treni e chissà quante altre cose gratis, hanno una manciata di uomini al proprio fianco che vanno dal segretario al portaborse, ecc… ecc… ecc…
Classe politica italiana non andate troppo in alto, scendete che il cielo si guarda meglio da quaggiù, le persone vi vorranno più bene e imparerete a capirci meglio. Non preoccupatevi che se ogni tanto scendete ai nostri livelli non vi mettiamo la zappa in mano perché, grazie a Dio, quelli erano altri tempi e la Cambogia è tanto lontana da qui.
Il Re Sihanuk, qui in Italia, avrebbe avuto vita breve.

Piccola biografia:
Norodom Sihanuk è un Capo di Stato molto particolare, conosciuto per le sue stravaganze e per essere un uomo prestato alla politica. Appassionato di jazz, teatro, cinema e letteratura. Diviene Re della Cambogia nel 1941, abdica a favore del padre nel 1955 nominandosi Primo Ministro e successivamente Capo di Stato a vita. Dal 1970 al 1992 è costretto all’esilio per due volte, rima nel 1970 (rientra nel 1975) per un colpo di Stato e poi nel 1979 dopo l’invasione vietnamita della Cambogia. Un anno dopo il suo rientro è incoronato nuovamente Re fino all’abdicazione il 7 ottobre 2004. Da allora lo riconoscono come “Re Padre" fino a tutt'ora.

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