Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

lunedì 25 luglio 2011

In una Italia che non va, gli italiani se ne vorrebbero andare.

Adesso incomincio a capire meglio il perché molti ragazzi e non più giovani vogliono andar via dal nostro Paese, come capisco anche chi nel nostro Paese non vuole più tornare. Basta che per un giorno ci mettiamo a fare un po’ di zapping in televisione o leggiamo qualche quotidiano, per capire che forse è arrivato anche il nostro turno. Forse legati da un lavoro, legati alle proprie origini, legati a quell’essere talmente italiani da pensare di poter vivere solo in questo Paese o legati da quella sensazione di non farcela perché crediamo che le nostre capacità non sono adeguate per l’estero. E intanto chi ha coraggio, intelligenza, forza d’animo e capacità se ne va. E l’Italia invecchia nei palazzi che contano con una inevitabile stabilità di pensiero legato fortemente alla seconda repubblica. Dove favoritismi, parentalismi e clientelismi sono all’ordine del giorno e quindi a tutti sta bene che si vada avanti così, che si utilizzi un vecchio sistema che non passerà mai di moda. E i giovani? Facciamoli fare la gavetta e insegniamogli a vivere in questo modo! E tutto muore. Chi vuole migliorare passando, per forza di cose, in testa ai vecchi senatori o togliendo qualcosa a qualcuno: muore! Chi ha idee nuove, per lo stesso principio: muore! E la gente scappa perché stanca, scappa perché vede muri che non potranno mai scavalcare, scappa perché continua ad avere le porte in faccia, scappa perché” tartassato” in ogni cosa che vuole fare.
E l’Italianità dei nostri politici, che sanno bene o fingono di non sapere, che fa? Prepara una manovra finanziaria dove chi non aveva ancora un passaporto, adesso corre in questura a farselo. Non tanto offesi dagli aumenti e dai tagli quanto al fatto che valgono per tutti questi tagli, tranne che per loro.
Intanto che si vede la gente scappare di giorno in giorno, noi che rimaniamo vediamo cose che ci fanno schifo e che per quanto noi possiamo scrivere e urlare in modo indignato, loro faranno sempre orecchie da mercante. Pensate, vien voglia di scappare anche a me, prendere tutto e andare via.
In una Italia di bunga bunga, scandali di governo, litigate tra maggioranza e opposizione, leggi ad personam e arresti vari, un giorno, un simpatico primo ministro tedesco, decide che questo Bel Paese deve pensare a lavorare e non a giocare: deve fare una finanziaria che entro un tot di tempo deve regolarizzare i conti di governo. Ha parlato un tedesco… e se lo dicono loro, come disse Garibaldi a Vittorio Emanuele, “obbedisco”. Dopo un sacco di rinvii a questa legge per intrallazzi e disaccordi, ecco che l’Italia approva una finanziaria in poco meno di una settimana. Tagli di qua e tagli di la, aumenti di qua e aumenti di la, ma indovinate, permettetemi il termine, chi lo prende nel culo? Solo i cittadini. Perché col cavolo che si tagliano loro.
Ma vediamo cosa succede, a noi.
Aumenta l’irap che passa dal 3,9% al 4,2% per le società concessionarie ad esclusione di quelle autostradali, incrementando dello 0,75 per le banche e società finanziarie, arrivando a 5,9% per le assicurazioni e, in più, le regioni possono aumentare di un punto per le addizioni regionali.
Aumenta anche il bollo sul deposito di titoli in base al valore depositato, si parte da 34,2 euro su un titolo da 50 euro e si arriva 680 euro per un titolo da oltre i 500 mila euro.
Aumenta il ticket sanitario fino a 45,5 euro.
Aumenta in modo permanente di 4 centesimi l’accisa sulla benzina.
Aumenta il bollo dell’auto solo per le vetture che superano i 225 chilowatt, imponendo 10 euro per ogni chilowatt in più ai 225.
E poi c’è la questione pensioni che, come lessi da una parte, verrà concessa a chi capirà come si fa.
Qualche contentino sparso qua e la, un incentivo al 5% per chi ha meno di trent’anni e decide di investire su un’azienda completamente ibrida e qualche premio produttività.
Ma vediamo cosa succede, a loro.
Niente, assolutamente niente di niente. Anzi…
Chi tra gli italiani percepisce pensioni d’oro è stato chiesto di dare un contributo, ma solo a loro perché i parlamentari che percepiscono un sacco di soldi di pensione, niente contributo. Loro che alle volte percepiscono più pensioni o ne percepiscono una per un solo giorno in parlamento… e tutte milionarie che hanno pesato, solo nel 2009, nelle tasche degli italiani 198 milioni di euro. E a dire che tra di loro c’è chi una volta tagliò le pensioni agli italiani, lui ora ne prende 31 mila al mese (col piffero che si taglia la sua, pardon… le sue). E tutto con pochi giorni di lavoro all’anno, se ne contano 68 su i 198 e mai di venerdì. Pensate che il senato americano lavora in media 180 giorni all’anno con un assenteismo 10 volte più basso del nostro e con 100 milioni di spese (tra camera e sanato) in meno delle nostre. Per non parlare degli Onorevoli pugliesi che, in un momento di crisi, chiedono più soldi. Alla faccia nostra, magari.
Troppo alti gli stipendi, troppi vitalizzi e tantissime agevolazioni. Non pagano stadio, teatro, barbiere, viaggi con aerei e treni (tutti in prima classe) e alle volte anche le multe. Hanno le auto blu (che hanno un costo di 3 miliardi di euro l’anno), aerei blu, soldi per ogni spostamento, una mensa con le migliori marche di vino e chef da alti livelli a prezzi stracciati e… tanto e tanto altro ancora. E tutto questo si viene a sapere o da giornalisti che hanno valide fonti o da qualcuno di loro con un po’ di coscienza da pulire. Mai una trasparenza dei conti pubblici per capire come vengono spesi i nostri soldi, come fanno America, Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna. Tutto in segreto, nessuno sa niente.
Questi “signori onorevoli” devono rendersi conto che loro sono stipendiati da noi, siamo noi i loro datori di lavoro e per noi che devono lavorare. Ma questo succede in una democrazia pulita, non in Italia.
Noi comuni mortali, per sapere qualcosa, tocca leggere un libro/articolo su Corriere della Sera di Gian Antonio stella e Sergio Rizzo o comprare l’Espresso in edicola questa settimana (n.30 anno LVII) per capire un sacco di cose che non vanno.
E tutti all’aeroporto a prendere i primi voli per stati lontani, anche lontanissimi, ma basta che siano il più distante possibile dal nostro Paese. Chissà quando li rivedremo tornare indietro, ma tanto a noi sta bene tutto.
Perché questo non è un paese per giovani.

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