Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

mercoledì 12 febbraio 2014

Nel nome di un popolo che non conta più niente.

“Però si sa che dal 1945, dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto. E' nata così la famosa democrazia rappresentativa, che dopo alcune geniali modifiche, fa si che tu deleghi un partito, che sceglie una coalizione, che sceglie un candidato, che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni. E che se lo incontri, ti dice giustamente: "Lei non sa chi sono io".” Giorgio Gaber


Ci sono alcuni articoli della nostra Costituzione che meritano di essere ricordati in questo momento storico.
Articolo 1 - “…La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Articolo 48 - “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”.
Articolo 56 - “La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto…”.
Articolo 58 - “I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età…”.
Questi articoli ci ricordano come noi cittadini della Repubblica Italiana abbiamo il “dovere civico” di recarci nelle urne per decidere, deliberatamente, da chi farci rappresentare in Camera e Senato. Da dove ne uscirà il Presidente del Consiglio che nominerà un governo formato da ministri e traghetterà questa Nazione per cinque anni. O più o meno bene, o più o meno onestamente, o più o meno furbescamente. Funziona così, in poche e semplici mosse, non c’è niente da fare: voto, elezione Presidente, formazione governo e cercare di durare il più possibile.

Adesso, dopo che qualcuno ha inventato “l’economia creativa” per falsare i bilanci come meglio crede, in Italia i nostri politici sono stati capaci di meglio: hanno inventato la “democrazia creativa” per falsare/saltare le elezioni. Funziona in questo modo, adesso vi spiego, alla faccia della nostra costituzione. Si prende un governo votato democraticamente dagli italiani, dalla maggioranza degli italiani quindi nessuno si deve offendere se è salito quello che non piace. Poi si fa cadere. Si prende un professore e si fa senatore a vita per poi poterlo proporre come presidente del consiglio anche se non votato democraticamente, ma, si dice, bisogna farlo di tecnici questo governo perché deve far risalire l’Italia dalla crisi. Chi meglio di loro? Dopo si fa ritornare gli italiani alle urne, ma inutilmente. Il centro sinistra ha ottenuto un numero non sufficiente e, quindi, non riesce a trovare la maggioranza giusta per prendere in mano il governo. Ne segue un periodo di stallo con una Nazione senza presidente e ministri. È vero che non ha precedenti questa votazione, ma si decide di riformare un governo misto formato da esponenti di centro destra e centro sinistra. Mettendo tutti d’accordo e a tutti va bene. Per terminare, adesso anziché finirla con governi tecnici e governi transitori e finalmente riportare un governo legittimo e scelto dalla maggioranza degli italiani con votazioni democratiche che, ricordo, è un diritto e dovere del cittadino, si decide di far succedere al presidente e ai ministri creati a doc un altro presidente e ministri senza andare al voto. Come se fosse una monarchia che fa succedere gli eredi. Ma, costituzionalmente parlando, non è così. Questa è la “democrazia creativa”.

Credo che se il presidente del consiglio in carica, non scelto dai cittadini, lascia la poltrona si deve ritornare al voto e far decidere agli italiani da chi farsi governare. Non far decidere a loro chi mettere su quella poltrona. Noi paghiamo le tasse quindi gli passiamo lo stipendio, per cui dobbiamo almeno essere noi a decidere chi votare. Non è Nazione democratica quella Nazione che non fa votare i propri cittadini. È un insulto agli italiani che sono già stati umiliati per le vicende internazionali e rovinati da persone che non ha scelto, ma ha subito.
Quindi, concludo, per non continuare a insultare l’intelligenza degli italiani, per non far continuare a quella gente a farsi i fatti propri come meglio credono alle spalle dei cittadini e per legittimare un governo democraticamente eletto, bisogna assolutamente ritornare alle urne. Ricordando che solo un governo eletto democraticamente è un governo che rappresenta gli italiani. Nel bene o nel male.

p.s. a memoria non ho mai fatto un Post politico, ma adesso mi sento preso in giro come credo tutti i cittadini italiani. È ora di far valere il nostro sacrosanto diritto di decidere “chi ci deve prendere in giro” per almeno altri cinque anni.

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