Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

martedì 24 febbraio 2009

Una legge particolare

Io, vedendo la tv solo la sera, non riesco a seguire perfettamente la cronaca italiana con tutto quello che gira intorno ad essa tranne che per qualche occasionale lettura strappata nei siti di qualche giornale. Proprio in una di queste occasionali letture ho trovato, sul sito del Corriere della Sera, l’editoriale di Angelo Panebianco pubblicato il 23/02/09 che parla della legge sul fine vita. Una legge particolare che sicuramente farà discutere e spaccherà il paese in due ma assolutamente, a mio riguardo, inutile e insensata.
Riprendo, e condivido, le parole di Panebianco: “…due madornali errori di valutazione, a me pare, sono stati commessi da chi ha voluto gettare fra i piedi del Paese una questione di tale portata. Il primo è stato di avere sopravvalutato le capacità della democrazia di gestire questo problema. La democrazia può occuparsi di tutto, tranne che dell'essenziale (le questioni della vita e della morte, appunto). Non è attrezzata per fronteggiare un conflitto filosofico radicale fra opposte concezioni della vita… il secondo micidiale errore è stato quello di credere che solo la «legge» possa salvarci dall'arbitrio, dei medici o di chiunque altro. È un effetto di quell'ideologia italiana che assume che tutti i problemi debbano avere una soluzione «giuridica»…”.
E mi ha fatto pensare. Se è stato difficile per un padre dover fare una scelta non vedo come può un politico regolamentare con una legge la vita e la morte di una persona. È incredibile e insostenibile poter soltanto pensare di mettere mani su scelte del genere che vedono da una parte la speranza di un ritorno alla vita e dall’altra la terribile convinzione che non c’è più niente da fare. E lì, sono profondamento convinto, nessuno può mettere il naso se non il destino che è in mano a una sola persona: Dio. E non un politico.
La domanda nasce spontane: ma la scelta può spettare a un genitore/figlio/moglie? Tecnicamente no ma sicuramente la sua decisione conta più di un politico e va al di sopra di qualsiasi legge in quanto tocca scegliere per una persona che ama più della sua vita.

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