Ora come ora il Blog è un’idea davvero poco originale per esprimere se stessi o gridare qualcosa a qualcuno, ma sembra sia il più efficace. Ed è per questo che è nato “L’Angolo di Fabio”, per dire quello che penso e condividerlo con gli altri. Riflessioni, pensieri e punti di vista…

mercoledì 25 marzo 2009

Viva Santo Spirito -parte II-

Io qualche Post fa ho criticato questa voglia di autonomia di Santo Spirito e Palese che, a me, sinceramente, non convince più di tanto per una serie di motivi che ho già scritto e che potete leggere nel Post “Viva Santo Spirito”.
Ma perchè ritorno sull'argomento? Potrebbe chiedersi qualcuno. Lo faccio perchè casualmente sono venuto in possesso di un giornalino di distribuzione gratuita, di una pagina poco più grande di un foglio A3, scritta su tutte e quattro le facciate e dal titolo “La voce nella Circoscrizione” che parla proprio della voglia di autonomia di queste due frazioni di Bari scrivendo sulla storica indipendenza delle due frazioni e di tutti i vantaggi economici che porterebbe questa indipendenza.
Allora vediamo un po' di cose che ho notato su questo “giornalino”.
Partiamo dall'intervento del Direttore dove incomincia a specificare che con l'eventuale vittoria al referendum partirebbe un meccanismo per avviare una legge che dovrebbe emanare la Regione Puglia per poter eventualmente creare una autonomia amministrativa. Poi attacca i politicanti locali che non vogliono cedere le due frazioni per una questione di comodo paragonando Bari a “colonizzatore” di Santo Spirito e Palese per farci i loro comodi e per far quadrare i conti alla Città. I loro comodi perchè, con trentamila abitanti in meno di Santo Spirito e Palese e altri circa quarantamila di Carbonara – Ceglie – Loseto, Bari potrebbe scende sotto la soglia di quei tot di abitanti che prevedono un certo tipo di guadagno per l'amministrazione barese; quindi perdendo queste circa settantamila persone si vedrebbero dimezzati il loro stipendio. Per far quadrare i conti perchè con gli introiti di ICI, aeroporto e quelle poche attività commerciali entrerebbero più soldi per il bene della Città e non delle periferie. Poi conclude in gloria parlando a quelli come me che sono ancora diffidenti scomodando Cicerone: “non appartenga ad altri colui che può appartenere a se stesso”. “Bravo, bravo e bravo, ha studiato il ragazzo” come parlavano le insegnati di scuola elementare.
Nel giornalino c'è anche un articolo, breve ma bello, scritto da Michele Mirabella che elogia e sostiene la causa dell'autonomia. Ma nel finale il “paesano” Mirabella scrive questo bel pensiero che sposa a pieno il mio: “...Non sembri strano o inopportuno: gli è che amo pazzamente Santo Spirito dove ho eletto il mio domicilio di pensiero e della sosta, della quiete e della serenità”. Ma purtroppo, anche se me ne duole, devo prendere le dovute distanze dall'entusiasmo del Professore sull'autonomia di queste due frazioni.
L'articolo che più mi ha colpito e che più mi fa riflettere è quello scritto dal Presidente Gruppo Artistico Teatrale Gianni Serena che intitola così: -Autonomia: la speranza di ieri può essere il nostro domani-. L'articolo narra degli abitanti di Palese che fin dal 1811 hanno cercato di staccarsi da Modugno (comune di Bari attaccato a Palese) per avere una propria indipendenza e, quasi, ci riuscirono. Dico “quasi ci riuscirono” perchè loro -almeno così c'è scritto nell'articolo- con una petizione data in mano sua maestà il Re delle Due Sicilie che era venuto a soggiornare a Bari riuscirono a far interessare la Casa Reale che li staccò da Modugno. Ma mentre si stavano avviando le carte per la nascita di un comune autonomo tutte le associazioni locali cercavano di prendersi i meriti e visibilità politica e facevano perdere tempo per la realizzazione di questo sogno. Fu perso tanto di quel tempo che alla fine l'arrivo del governo fascista non fece altro che mettere Palese alle dirette dipendenze di Bari. L'articolo chiude con le buone possibilità che ci sono ora di riprendere il sogno dei nostri nonni e bisnonni “...da lassù saranno fieri dei loro nipoti e pronipoti”.
Sapete perchè mi ha colpito questo articolo? Perchè a distanza di anni si ripeteranno gli stessi errori. E si nota questa smania di prendersi i meriti di una cosa bella e grande come quella di creare un paese: basta leggere il titolo e gli articoli di questo giornale: il titolo del giornale è “La voce nella Circoscrizione” sotto titolo “Palese – Santo Spirito”; poi leggo gli articoli e vedo scritto in quello di Gianni Serra “...uniti con i nostri convicini di S. Spirito che, pur avendo origini e storia diversa dalla nostra...”; oppure il parroco della Chiesa di San Michele Arcangelo “...Questo momento storico investe anche me come cittadino, come cristiano e come parroco della parte più cospicua della -nostra circoscrizione-”.
Ovviamente leggendo un giornale scritto a Santo Spirito spicca la voglia di prendersi più meriti dei vicini di casa. È una cosa quasi normale perchè i meriti e quindi il risalto politico e istituzionale lo vorranno tutti proprio perchè all'interno di Bari ci sarà, se pur piccolo e di rilevanza esclusivamente locale, un cambiamento storico.
Io non parteciperò al referendum in quanto non più residente a Santo Spirito però si è capito che se ne avessi avuto modo avrei votato per il NO.
La mia sensazione e che c'è troppo entusiasmo per questa autonomia e quindi i consensi arriveranno e il sogno di alcuni si realizzerà, qualora accadesse speriamo che se la cavi.
Anche se tengo a dire che io mi riterrò sempre un abitante di Santo Spirito.

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